Oltre l’Estetica: le Socially Engaged Arts come ricerca e azione

Oltre l’Estetica: le Socially Engaged Arts come ricerca e azione

Le Socially Engaged Arts rappresentano un territorio affascinante e complesso, in cui l’estetica incontra l’etica, e l’arte diventa uno strumento per esplorare i confini del cambiamento sociale. Sono pratiche che ci sfidano a ripensare il ruolo dell’artista, del pubblico e delle comunità, aprendo uno spazio fertile di connessione, dialogo e trasformazione.

Eppure, questo campo non è privo di contraddizioni. Da una parte, le Socially Engaged Arts offrono una risposta concreta alle grandi sfide del nostro tempo – dalla giustizia sociale alla coesione comunitaria, dalla salute mentale all’inclusione – generando processi che mettono al centro la partecipazione e la democrazia culturale. Dall’altra, queste pratiche rischiano di essere inglobate in logiche strumentali o di essere percepite come “accessorie” rispetto ai sistemi istituzionali o di mercato.

C’è anche un’altra tensione: quella tra l’urgenza del risultato e il valore intrinseco del processo. Spesso, si chiede all’arte di “dimostrare” il proprio impatto sociale, senza considerare che il suo potenziale più profondo risiede nella capacità di innescare esperienze estetiche che trasformano visioni, immaginari e relazioni.

Eppure, proprio in queste contraddizioni risiede il loro potenziale. Le Socially Engaged Arts ci ricordano che l’arte non è un lusso, ma un linguaggio universale capace di creare nuove narrazioni collettive, immaginare futuri alternativi e generare spazi dove persone diverse possano riconoscersi e dialogare. Sono pratiche che invitano a rallentare, ad ascoltare, a co-creare.

Per Fondazione Fitzcarraldo, queste riflessioni sono il cuore di una ricerca che non si limita all’osservazione, ma si immerge nella sperimentazione e nella co-progettazione. Negli ultimi anni, abbiamo lavorato su diverse iniziative che ci permettono di esplorare le potenzialità e i limiti di questo approccio. In questo mese di gennaio molte di queste attività hanno preso forma.

Il 23-24 gennaio è stata lanciata la Fellowship Alliance for Socially Engaged Arts, un programma che supporta leader e organizzazioni culturali ad impatto sociale, creando una rete europea di confronto e collaborazione. Fondazione Fitzcarraldo e Club Silencio cureranno – insieme a CAE – la progettazione e l’organizzazione dell’edizione 2025 di BEYOND, che si svolgerà tra La Centrale, all’interno del complesso Nuvola Lavazza, il quartiere Aurora e il resto della città. 

Dal 16 al 18 gennaio a Torino, il Workshop Theatre Debate di EU Have a Dream ha sperimentato il teatro come strumento di partecipazione politica giovanile, affrontando temi di diritti umani, democrazia e inclusione sociale. Il format sviluppato è replicabile in diversi contesti e promuove il dialogo attivo.

Il 27-28 gennaio ha preso avvio STORM, un progetto che utilizza il teatro shakespeariano per affrontare il tema della salute mentale giovanile. Attraverso la reinterpretazione di Shakespeare, il programma offre ai giovani uno spazio sicuro per esplorare emozioni e resilienza, incentivando la loro partecipazione culturale.

Infine, Dance Well continua a dimostrare il valore della danza come strumento di benessere e inclusione. Dopo una serie di research visits tra Kaunas e Vilnius, il progetto è ora nella fase di elaborazione di un report in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, con l’obiettivo di integrare la danza nei percorsi di cura e partecipazione sociale.

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